Abbiamo intervistato la dottoressa Alessandra Iovenitti, tecnico del Comune.

 -Il Comune di Castell'Azzara, nonostante le mille difficoltà che può avere nella propria gestione ha deciso e ha investito sull'inclusività, che riguarda principalmente i bambini, è così? 

-Sì, ho avuto una richiesta dalla mamma di una bambina che ha problemi motori, vogliamo poterla far partecipare al gioco con gli altri bambini con un attrezzatura dove lei possa entrarci, possa un po' viverla e quindi abbiamo pensato di trovare un gioco inclusivo pensato per le sue specifiche esigenze, una casetta gioco dove possa entrare con la sua sedia a rotelle e stare lì con gli altri bambini e giocare . 


Esatto, perché è qui la chiave. In realtà l'inclusività, ovvero i giochi inclusivi, non devono essere esclusivi per le persone diversamente abili, ma devono consentire a tutti i bambini di giocare insieme, al di la delle loro capacità motorie, visive o uditive. 

-Quando gioca nella casetta inclusiva con gli altri bambini, si vede che è felice e questo fa stare bene anche noi, siamo più che soddisfatti, perché con una minima spesa, abbiamo accontentato sia lei che i suoi genitori. 

-Si può effettivamente amministrare un territorio, un comune benché piccolo e nonostante le grandi difficoltà, dicevo io all'inizio, perché Castell’Azzara al momento dell'acquisto era un comune commissariato, quindi nessun sindaco, nessuna amministrazione. 

Si potrebbe pensare che installare dei giochi inclusivi in Toscana possa essere una cosa semplice ma in realtà i piccoli comuni hanno le stesse difficoltà in tutta Italia. -Nonostante questo siamo riusciti a fare qualcosa che, nel piccolo, ha comunque un grande valore. 

Sicuramente la famiglia ne avrà tratto un vantaggio e spero anche tutta quanta la popolazione di Castell’Azzara.


 -Dottoressa, al di la questa specifica richiesta, da dove nasce l’esigenza di creare un parco giochi pubblico con delle giostre inclusive? 

-Abbiamo voluto inserire questi giochi inclusivi per bambini, proprio per coinvolgere tutti, nessuno escluso, a giocare insieme, sia nelle ore scolastiche che in quelle di semplice svago. 

-Io le dicevo prima in privato che quello che più mi ha colpito è l'entusiasmo con il quale un dipendente pubblico, quale è lei, abbia preso in carico una scelta così importante. 

Se in ogni comune ci fosse un dipendente come lei probabilmente i nostri giardini pubblici ed i nostri parchi gioco sarebbero sicuramente non solo più inclusivi, ma anche più puliti, più verdi e più belli.